MONOLITI di LEGALITA' -- SAETTA E LIVATINO -- VINCENZO GRECO
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Ricevere l'incarico per la realizzazione di un monumento scultoreo che vuole commemorare i Giudici morti nelle stragi mi pone di fronte ad un impegno che supera le mie stesse capacità artistico-creative ed intellettuali.
Mi chiedo se ci sarà mai un cambiamento per il meridione e per l'italia intera, che parta dall'alto , in grado di creare condizioni imparziali per tutti.
Personalmente penso che la nostra coscienza è assopita, dormiente, e non riesce a controllare gli effetti di nessuna causa, in conseguenza di tutto ciò siamo esseri limitati senza nessun potere sugli eventi. Tutti noi, "schiavi impauriti" , mortificati e frenati nel nostro "libero pensiero". La fede forte nella legalità che ha portato i giudici alla morte ci fa sperare ancora in un nuovo ciclo che spazzerà via questo "Medio Evo buio" di sottomissione, e l'intero Sud balzerà in piedi, rendendosi conto di aver vissuto un brutto incubo. Ricordate la favola della "Bella Addormentata"? Dove l'intero Reame si trovava sotto il maleficio di una brutta e cattiva strega? Bene, il reame che dorme è l'umanità e il nuovo ciclo equivale all'Eroe, al Principe Azzurro, che con una nuova qualità energetica risveglierà tutti. Quindi, per essere in sintonia con questo evento, si dovrà cambiare il modo di vedere le cose, rinnovarsi, perchè il tutto inizia e finisce dentro di noi.
In quanto alla mia originale idea di opera d'arte sui Giudici " Saetta e Livatino" vuole certamente dare vita a concetti di alto spessore sociale che comunicano direttamente al "nuovo uomo" che, "alimentato" di una nuova energia con caratteristiche superiori, si desta da un lunghissimo letargo . Allora i suoi occhi si apriranno e ri-sorgerà come l'Araba Fenice dalle sue stesse ceneri. Il significato concreto dell'opera, vuole rendere onore ai due magistrati Canicattinesi, ed esprime la profonda e sincera gratitudine per l'essenziale, preziosa attività che loro hanno svolto a beneficio della collettività. L'opera parte da un " Delta Sacro" quasi a ipotizzare che il loro cammino è stato segnato da un progetto Divino. L'ispirazione per la realizzazione di quest'opera deriva dal desiderio di forme perfette quasi a voler teorizzare il desiderio dei due Giudici , concretizzare un'utopia: "La Sicilia perfetta" un monumento dalle linee pulite e di semplice comprensione, dominato da un rigoroso senso della geometria. Dal Volto si è ricavato una silhouette che a partire dal centro rappresenta il punto da dove l'uomo/giudice, conoscendosi, può raggiungere qualsiasi traguardo , attraverso notevole impegno, lavoro, dedizione ed intuito. Sotto il delta centrale una sequenza di volti rinasce e si sviluppa. Ci piace pensare che il cammino continua oltre il semplice evento mortale, poiché la perdita della vita gli ha assicurato l'immortalità come " la fenice", rinati dalle loro ceneri perpetuano il loro nobile messaggio. Due stele di marmo squadrato geometricamente perfetto contengono i volti dei giudici realizzate di un materiale prezioso, quasi a scandire l'evoluzione che va dalla pietra grezza alla pietra angolare all'oro.
Entrambi, Livatino e Saetta, rappresentano un mito, la loro vita un modello morale e spirituale che offre la visione di un percorso di autoperfezionamento dell'uomo, che impara a crescere attraverso l'abnegazione e il sacrificio di una vita per un ideale: la società pulita!
Vincenzo Greco
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