Vincenzo Greco, Brillante artista e competente storico dell'arte, è profondo conoscitore dell'arte e della Visual-Art. Studia con particolare interesse le vicende del mercato e del collezionismo di opere d'arte in età moderna e contemporanea. Il mondo delle mostre, delle aste e delle esposizioni è uno dei più misteriosi e remoti per chi, amatore o semplice curioso, voglia avvicinarsi, attratto dalle opere d'arte non meno che dal luccichio del set e dell'oro (e certo non quello usato per il fondo delle tavole trecentesche...). Il fascino che esercitano i mestieri legati al mondo dell'arte è in questa miscela diabolica di bellezza, fasto ed eccellenza Artistica. Vincenzo greco Artista (curioso) nella sua ricerca di spiegazioni convincenti sulla percezione visiva .
Dopo anni di frequentazioni televisive, mostre internazionali e opere piazzate in posti piu o meno importanti conferiscono all'artista l'aura del leggendario poeta cantore del nuovo e del diverso, artista, scultore, e mosaicista disincantato e coinvolto, nelle sue partecipazioni televisive, registra i passaggi più cruciali e significativi del "canto delle sirene" (antiquari, astatori, organizzatori di mostre, editori e conoisseur) così come lo ha ascoltato in anni di frequentazione di aste e mostre in tutto il mondo, di pellegrinaggio devoto ai tanti musei anche minori di questo nostro paese sempre più sconosciuto o alle cattedrali del collezionismo, dove accanto ai capolavori figurano alcuni dei più strepitosi dipinti e mosaici del grande artista Vincenzo Greco
http://www.vincenzogreco.com/ http://www.vincenzogreco.it/ http://www.mosaicosacro.it/Monumento in Memoria dei Giudici Saetta e Livatino creato dall'artista Vincenzo Greco
La Legalità, in una nuova visualità artistica
Una civiltà si gloria quando non vuole revocare come precarie le offerte che le vengono dalle energie e dagli strumenti che essa stessa produce nel suo evolversi. Il suo merito resterà affidato proprio alla capacità che avrà dimostrato nel saper unificare quegli elementi di legalità sul piano pratico e sul piano morale: meglio ancora, dirò, nell’improntare del medesimo spirito ogni e qualsiasi sua estrinsecazione.
Non esiste una morte delle idee dell’arte: esiste la morte di un concetto che schematizza l’arte in qualcosa di determinato in forme ed apparizioni sempre simili. Del resto l’arte è così difficile da definire proprio per il fatto semplicissimo che essa si presenta in aspetti e conformazioni ogni volta diversi. Quando si osserva una modesta ciotola cretese oppure una complessa cattedrale gotica oppure un sereno Raffaello oppure una ieratica danza indonesiana (e gli esempi potrebbero continuare numerosi) si dice che sono “belli”, il che vuol dire, nell’accezione comune, che rispondono ai requisiti dell’arte. Così chiunque può dare a se stesso la dimostrazione che i limiti della facoltà artistica sono oltremodo imprecisabili, e che egli stesso finisce, inconsapevolmente e per via empirica, per dare un unico attributo a creazioni formali nettamente distinte e, quasi, inconciliabili. Se ne potrebbe concludere che il termine “arte” appare alla lunga così tanto indeterminato da non poter pretendere di essere misura immodificabile come il metro.
Non v’è dubbio che la civiltà in cui viviamo sta avviandosi verso un modo di esistenza dove l’individuo dovrà valere soltanto in quanto contributore della collettività sociale, nel senso che la virtù, anche l’eroismo del singolo (sempre insostituibile e quindi magnificabile) hanno da innestarsi in una totalità di coscienza senza alcun privilegio. Ed è del pari sicuro che le nostre conoscenze modificano completamente il nostro rapporto con il mondo, provocando nuove possibilità di visione e nuove modalità linguistiche. Sta verificandosi cioè uno spostamento del rapporto soggetto-oggetto, che equivale allo istituirsi di nuovi valori umani e di nuovi valori estetici. Più che affrontarsi, mondo e persona vanno gradatamente recuperando una piattaforma d’intesa ovvero di interazione. Lo spazio del mondo sta assumendo via via dimensioni finora sconosciute. Nessuno oggi si illude di risolvere il mistero dell’universo, gli basta conoscere i probabili modi che esso ha per configurarsi: e quando si dice probabilità si pone l’accento su un grado di conoscenza che è in uguale parte razionale e immaginativa.
http://www.vincenzogreco.com/ http://www.vincenzogreco.it/ http://www.mosaicosacro.it/Mosaico creato e realizzato dall'Artista e Mosaicista
Vincenzo Greco - Università Cattolica Di Milano .
Nella presente congiuntura storico-culturale gli elementi di arte sacra che, penetrati nella vita dello spirito, costituiscono il fondamento dell’operato dell’uomo, e della sua ricerca di accrescimenti provenienti dalle sollecitazioni estetiche. Non si tratta di una poetica di intolleranza e di una schematizzazione qualsiasi; si tratta invece di una aspirazione a rifarsi a linguaggi visivi elementari, liberati da ogni precarietà, con le quali darsi a postulare una sintesi tecnico-umanistica. Poiché il processo meccanico non è una minaccia fino a quando non se ne rifiuta l’esperienza. Altre volte nella storia delle civiltà gli ordini scientifici sono stati metamorfosizzati in eventi estetici. Le leggi del numero sono presenti così nella musica come nella poesia e nell’architettura; quelle della fisica ancora nell’architettura e poi nella danza, nello spettacolo scenico; quelle della chimica nella composizione di colori, e così via. Si pensi al peso che ebbero nelle creazioni artistiche la prospettiva, la “divina proporzione”, la “sezione aurea”: ed erano termini di discipline scientifiche che avevano relazione diretta con tutta una particolare visione del mondo. Questa visione e questo rapporto sono oggi mutati ed altre norme scientifiche ne regolano le misure, fino a localizzare un nuovo momento dell’edificazione della civiltà. Potrà sempre accadere che la quantità si converta in qualità.
Tutti questi sono precedenti che non possono non stimolare le facoltà creative e indirizzarle verso un dato procedimento. Potremmo ammettere che oggigiorno aleggiano ancora diversi motivi di allarme, ma in compenso non abbiamo più feticci da adorare e nemmeno idoli meccanici da riverire. Ed è già molto, perché l’allarme dà comunque tempo per reagire e per preparare le difese, mentre si rivela anche conseguenza naturale di uno stato di preveggenza. Voglio dire che, consci della instabilità e mutabilità del mondo, nessun fenomeno può coglierci di sorpresa. E questo si cerca appunto di rappresentare negli oggetti creati sul filo della percezione visiva, portando sul piano della attività estetica una visione del mondo e questa caratterizzando in base ai vari accertamenti individuali.
Tutti questi sono precedenti che non possono non stimolare le facoltà creative e indirizzarle verso un dato procedimento. Potremmo ammettere che oggigiorno aleggiano ancora diversi motivi di allarme, ma in compenso non abbiamo più feticci da adorare e nemmeno idoli meccanici da riverire. Ed è già molto, perché l’allarme dà comunque tempo per reagire e per preparare le difese, mentre si rivela anche conseguenza naturale di uno stato di preveggenza. Voglio dire che, consci della instabilità e mutabilità del mondo, nessun fenomeno può coglierci di sorpresa. E questo si cerca appunto di rappresentare negli oggetti creati sul filo della percezione visiva, portando sul piano della attività estetica una visione del mondo e questa caratterizzando in base ai vari accertamenti individuali.
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